Le guerre causano e generano conflitti economici, vengono guidate da veri maiali con forti interessi.
Ernest Hemingway
Alle porte del ventesimo secolo, l'Europa ed il mondo intero sono stati oggetto di una serie di conflitti economici, politici e conflitti irrisolti. I Paesi, pieni di scetticismo nei confronti dei propri vicini, hanno stretto e distrutto alleanze nel tentativo di trovare la migliore posizione strategica possibile. La corsa verso lo sviluppo industriale e capitalistico infatti mirava ad una "più equa" divisione del mondo, dove diverse nazioni dei vari Paesi multinazionali si stavano organizzando per ottenere sempre più diritti. Queste dinamiche hanno suscitato incertezze ed una tacita paura, enfatizzate dalle innumerevoli invenzioni di carattere tecnico, che hanno aumentato il livello di armamento ed una maggiore forza dell'esercito militare.
L'impero austro-ungarico ha rafforzato il proprio esercito militare al termine della guerra Austro-prussiana nel 1866. La sconfitta dell'Austria ha intensificato il dibattito sulle questioni militari, che ben presto divenne un argomento di interesse pubblico generale. La prima importante e lungimirante azione del governo è stata fatta nel 1868 con 'adozione della nuova legge militare e l'introduzione dell'obbligo militare. Questa legge era stata adottata anche tra gli sloveni con il consenso. Il raggruppamento delle forze militari e la loro espansione hanno però ben presto creato la costituzione di vari movimenti ed iniziative pacifiste che, tuttavia, non avevano mai prevalso. Tra le persone infatti prevaleva l'opinione diffusa che la guerra era il carro trainante del progresso, mentre la pace nel mondo semplicemente una meta irraggiungibile. La guerra era diventata pertanto un concetto del tutto accettato, intesa come un fatto inevitabile della civiltà che permette di costruire un mondo migliore.
Le cause e le ragioni per l'inizio della Grande Guerra, di conseguenza, non si devono ricercare solamente negli ultimi anni prima della sua comparsa, ma vanno ricercati molto più in là , già nel periodo florido della "pace e del progresso". La rivoluzione industriale aveva portato molti benefici tangibili in termini materiali ma allo stesso tempo aveva minato l'equilibrio di potere raggiunto fino a quel momento, con una ridistribuzione dei beni che non erano più destinati soltanto ad un gruppo ristretto di persone. I Paesi europei erano dunque, nella loro struttura, molto avanzati dal punto di vista tecnologico ma incredibilmente arcaici dal punto di vista sociale, pieni di questioni nazionali irrisolte. Inoltre, ma non per questo meno importante, quei Paesi si ritrovarono con un esercito troppo grande e molto forte. Ed infine, ma non per questo meno importante, questi Paesi si sono ritrovati con un esercito troppo accumulato e molto forte. »Il sistema che all'inizio di luglio 2014 aveva aggiunto ulteriori sedici milioni di soldati ad un esercito composto da già quattro milioni di unità , aggiungendo altre decine di migliaia di soldati sotto terra, semplicemente non poteva nascere da un giorno all'altro. Era infatti iniziato già molto prima dell'inizio dello scontro."