ORA SI FA SUL SERIO!

Molti giovani uomini qui oggi credono che la guerra sia una gloria – giovani, la guerra è un vero inferno!
William Tecumseh Sherman

Nonostante la guerra fosse preannunciata, la dichiarazione di guerra e le prime dichiarazioni di mobilitazione avevano comunque portato delusione, una diffusa confusione, paura ed ansia. Le folle dei giovani erano state accompagnate da parenti e amici che vivevano nelle città e avevano affollato le stazioni ferroviarie, quindi le case erano ben presto rimaste senza la figura dell'uomo. Nell'esercito erano stati chiamati inizialmente tutti gli uomini dai diciotto ai quarantadue anni, mentre verso la fine della guerra anche queste risorse iniziavano a scarseggiare, quindi avevano iniziato a reclutare anche i diciassettenni. Molti giovani erano entrati nell'esercito come volontari e con entusiasmo, perché erano convinti che la guerra non sarebbe durata a lungo e che la vittoria fosse garantita. Nella memoria collettiva della nazione infatti, dopo un lungo periodo di pace, prevalevano soprattutto idee romantiche sulla guerra e i grandi atti di guerra, dove nessuno poteva immaginare che cosa avrebbe portato questa annunciata "guerra totale", sostenuta da un enorme sistema militare e moderni mezzi di guerra.

L'entusiasmo iniziale ben presto cominciò a scomparire e aumentava sempre di più il numero di uomini che cercava di evitare il reclutamento. Tra questi c'erano per lo più intellettuali ed anziani che non si erano fatti sopraffare da questa guerra totale e dalle propagande patriottiche e non volevano donare la propria vita per gli interessi dalla monarchia austro-ungarica che appariva sempre più smussata. Fin dall'inizio, quando i potenziali soldati abbondavano ancora, i più comuni motivi per l'esenzione dalla leva erano la salute, il lavoro o la famiglia. Molti avevano cercato, se in altro modo non erano possibile, di cercare almeno un lavoro nell'entroterra, altri invece, per evitare di andare sul fronte avevano preferito il suicidio.