Essere un soldato in realtà è molto semplice. Arriva un ordine e lo devi eseguire. Nel momento in cui togli le vesti di persona civile, ti viene chiesto di rimuovere anche tutte le complessità della vita civile. In guerra tutto è molto semplice. Tuttavia, se sotto l'uniforme il tuo cuore continua a battere esattamente come sotto una normale camicia, allora tutto diventa molto complesso.
Andrej Zlobec
La struttura del sistema militare è basata sulla gerarchia e disciplina. Ad ogni soldato infatti, al momento del suo ingresso sul fronte, veniva assegnato un incarico, che indicava chiaramente quali sarebbero stati i suoi doveri militari, diritti e benefici, la responsabilità ed il livello decisionale che avrebbe avuto. Il mantenimento di una tale struttura all'interno dell'esercito non sarebbe stato possibile senza una disciplina rigorosa, alla quale i soldati, nonostante molte perplessità iniziali ed opposizioni dovevano accettare sin da subito. Le sanzioni per le violazioni di talune norme erano molto severe, durante la guerra ancora di più ed erano soggette all'arbitrarietà ed arroganza degli alti ufficiali. Questi ufficiali, sul fronte austriaco della doppia monarchia, erano principalmente di origine germanica e non parlavano la lingua dei soldati ai quali facevano capo. Tutti gli ordini militari e le comunicazioni ufficiali si svolgevano anche in lingua tedesca, il tedesco veniva anche spesso usato nella comunicazione interpersonale da molti soldati semplici.
Le esercitazioni militari utilizzate nelle caserme non bastavano al momento dell'arrivo sul fronte, in quanto queste esercitazioni non potevano essere paragonate alle situazioni reali che accadevano sul fronte. Per questo motivo, molti soldati, nei primi mesi di guerra erano morti semplicemente perché non comprendevano le decisioni irrazionali e la dottrina militare obsoleta degli alti ufficiali, i quali guidavano le battaglie a distanza di sicurezza, ignorando la reale situazione sul fronte e tra le truppe subordinate. I soldati erano spesso risentiti e criticavano gli ufficiali per la loro ambizione e spericolato "sacrificio" della vita umana in cambio di un avanzamento personale e l'ottenimento delle medaglie. La cosa peggiore era la superbia e l'insensibile modo di auto governamento da parte di alcuni ufficiali, che in situazioni di guerra avevano un potere assoluto, sulla base del proprio giudizio esclusivo ed arroganza, uccidevano, impiccavano o punivano in vari modi i soldati subordinati. La posizione dei singoli soldati e unità all'interno dell'esercito austro-ungarico dipendeva spesso anche dalla nazionalità delle persone. Nelle peggiori lotte e nelle prime file sul fronte di solito venivano posizionati soldati di origine slava, ai quali venivano assegnati anche i compiti più duri.
Sebbene nell'arco dei quattro anni di guerra su vari fronti c'era un enorme numero di offensive e di attacchi, nei vari intervalli, regnava anche un periodo di relativa pace, i quali erano però per molti duri quanto i conflitti diretti. La lunga giacenza inattiva nelle trincee, la rotazione delle guardie assassine ed il monitoraggio dei movimenti dei nemici, nella costante attesa di un nuovo attacco o l'arrivo di una singola pallottola, tirava i nervi ai soldati creando irrequietezza ed apatia. Gli ufficiali cercavano di smorzare questo stato con caricando i soldati con diversi compiti, spesso inopportuni ed insensati. Con questo non li avevano soltanto tenuti occupati ma resi anche molto stanchi, al fine di non avere più le energie, tempo né volontà per opporsi, polemizzare o scoraggiarsi.
Tuttavia, si verificavano lo stesso delle singole rivolte ed inosservanza agli ordini. Le rivolte di gruppo iniziarono dopo il 1916 quando l'entusiasmo nei confronti della guerra era sempre più basso e le persone iniziavano ad avere molti dubbi sul senso e l'ammissibilità della guerra. Questa situazione era affiancata da una crescente scarsità di cibo ed altre necessità personali, la nostalgia di casa, i crescenti conflitti nazionali, nonché il vittimismo. I punti deboli del famoso impero e del suo sistema militaristico diventavano sempre più evidenti. La duplice monarchia iniziava a perdere sostegno da giorno a giorno, i simpatizzanti erano sempre di meno e la credibilità era molto bassa, per questo nemmeno una rigida disciplina militare e la dittatura, né gli slogan patriottici o la retorica riuscivano più a proteggere questo sistema dinnanzi il crollo che era inevitabile e definitivo.