Cosa importava a noi dei russi o dei cosacchi! L'importante per noi era solo sapere quando ci saremmo divertiti, quando avremmo dormito o ricevuto un pacco da casa via posta.
Ivan Matičič
Le giornate insostenibili e spesso noiose dei soldati venivano facilitate in vari modi. La tensione prima dei duri combattimenti veniva spesso alleviata dall'umorismo, bestemmie, sigarette ed alcol, procurati regolarmente dalle autorità militari. Nei giorni normali, sulla linea di combattimento, ma spesso anche in trincea, passavano il tempo con il canto e la musica, giocavano a carte, al gioco d'azzardo e conversavano. I trasferimenti, ovvero l'allontanamento dal fronte nell'entroterra per alcuni giorni veniva utilizzato per il riposo, dove i soldati potevano dormire, lavarsi accuratamente, cucire e pulire i vestiti sporchi e strappati, che permetteva loro di allontanare gli insetti fastidiosi; quando queste attività erano finite riuscivano a trovare anche il tempo per lo svago ed il relax.
Le singole unità avevano formato dei veri cori e complessi musicali, che periodicamente venivano organizzate anche per la popolazione che viveva in prossimità della linea del fronte. Le autorità militari, sotto la guida dei cappellani militari organizzavano la frequentazione di massa alla messa e alla confessione, varie partite sportive ed anche spettacoli teatrali. Nelle immediate vicinanze del fronte si erano insediati i cinema, le mense, le mense per gli ufficiale e le cucine, nonché piccole e grandi cappelle e chiese. Questo è stato anche il momento in cui i soldati più meritevoli venivano ufficialmente premiati con medaglie e premi, dove spesso partecipavano gli alti ufficiali, esponenti politici o rappresentanti delle case regnanti.
In tutte le principali aree dell'entroterra era prevista l'attività sessuale dei soldati. Sotto costrizione o in maniera volontaria, a causa della mancanza di cibo o per guadagni migliori, le donne facevano visita ai soldati, che erano viste come venditrici dell'amore, sotto stretto controllo medico ed dell'autorità militare condividevano i propri favori sessuali con molti uomini. Ovviamente, anche in questo gli ufficiali erano privilegiati e separati dai soldati semplici. Con signore ordinate e ben vestite che facevano loro visita, trascorrevano diversi giorni in camere o alberghi privati, mentre i soldati ordinari dovevano attendere in coda davanti ai bordelli militari per avere a disposizione un arco di tempo limitato con una donna a loro assegnata. Il risultato di questo era l'espansione di varie malattie sessuali che si erano propagate su tutti i fronti durante la Prima Guerra Mondiale, ugualmente minacciose e pericolose rispetto a molte altre malattie infettive.
La fuga tanto attesa, per molti anche assai rara rappresentava una vacanza dall'attività giornaliera sul fronte. Anche se i soldati non vedevano l'ora di estraniarsi dalle fatiche quotidiane, il ritorno alla vita civile, tuttavia, per molti era causa stress e paure. I civili, lontani dal fronte, erano abituati a trattare con la guerra e la percepivano in maniera diversa rispetto ai soldati, dunque non parlavano spesso degli orrori reali della guerra. Molti soldati, nel periodo di vacanza non avevano più un posto dove tornare, perché le loro case erano state distrutte o si erano ritrovati in territorio ostile, con le loro famiglie sfollate nei vari campi profughi. Per molti, dopo un paio di settimane a casa è stato un affacciarsi alla miseria, ai campi incolti, alle bocche affamate dei bambini, ai malati, ai genitori distrutti o alle mogli infedeli, che durante l'assenza del marito avevano cercato compagnia con un altro uomo.